A Nevache, in Francia, uno ci va perchè è un bel posto, ci va per fare camminate in montagna, raggiungere colli, laghi, rifugi, per un trekking. Poi c’è chi ci va a cercare pecore, perchè questo è uno dei luoghi oltreconfine dove gli alpeggi sono utilizzati da greggi di pecore merinos, è risaputo.
Quando c’ero stata qualche anno fa, ero salita in un vallone dove un gregge avrebbe dovuto esserci, dove un gregge poteva pascolare più che bene, ma purtroppo di pecore nemmeno l’ombra. Chissà, forse sarebbero salite più tardi… Quest’anno invece abbiamo puntato alla testata della valle. C’erano le tracce dei recinti e del passaggio, anche abbastanza recente, degli animali. Era una mattinata fredda e limpida…
Così, a caso, saliamo verso dei laghi, con l’obiettivo di fare un giro ad anello e vedere più zone possibile. Qualche animale c’è, ma sono dei bovini! Un piccolo gruppo, qualche vacca con i suoi vitelli, un grosso toro dal mantello scuro. Niente pecore, ma il posto è davvero bello.
Il flusso di turisti sul sentiero è continuo, sono le settimane centrali del mese di agosto, purtroppo i compatrioti sono i più rumorosi e le loro osservazioni non passano inosservate. Così come non si possono non notare i grifoni che volteggiano in cielo. Arriviamo a contarne più di trenta, contemporaneamente. Questi avvoltoi sono degli spazzini e si cibano di carcasse, le loro dimensioni sono imponenti. Qualcuno li scambia per aquile (!!), altri addirittura li definiscono falchi…
Solo alcuni dei turisti si avvicinano agli animali al pascolo, che in quel momento stanno riposando, qualcuno li guarda da lontano, altri li fotografano. Giustamente, uno di loro (Francese) ci mette in guardia sull’eventuale pericolosità, dal momento che ci sono dei vitelli piccoli. La mia amica, allevatrice e moglie di un pastore, gli spiega la situazione. E si finisce con il turista che chiede a noi se può accarezzare la vacca!
Dopo l’ultimo lago, sulla via del ritorno, insieme alle tracce evidenti di un recente passaggio del gregge, ecco una pecora solitaria, in non buone condizioni di salute. E’ zoppa sia ad una zampa anteriore, sia ad una delle posteriori. Le guardiamo l’orecchino per ricordare il numero, caso mai trovassimo più a valle i pastori. Per il momento pascola indisturbata, ma da queste parti il lupo c’è…
Finalmente vediamo il gregge, ma sul versante opposto, ad una quota troppo elevata per pensare di raggiungerlo. “Leggendo” le tracce al suolo, l’erba pestata, il sentiero infangato, intuiamo che i pastori devono aver spostato le pecore nei giorni precedenti, quando ha piovuto. In questi giorni, anche in Italia, si sta provvedendo a separare gli agnelloni, i montoni che verranno venduti per la festa mussulmana del sacrificio, così può darsi che il gregge sia stato abbassato per provvedere a quel lavoro e alla successiva discesa a valle degli animali venduti.
Più in basso, accanto alla strada sterrata, c’è il “campo” dei pastori. Purtroppo non c’è nessuno, impossibile quindi segnalare la pecora dispersa. Questo non è un camper da turisti, c’è una campana legata sul cofano e numerose ciotole per i cani…
Di fronte, sull’altro lato della strada, altre abitazioni, sempre utilizzate da pastori. Chissà, forse ci sono addirittura due greggi… Che peccato non aver incontrato nessuno, non poter chiedere, fare domande, capire… Vediamo anche altri animali “lasciati lì”. Una pecora morta sembra esser stata già oggetto di banchetto da parte dei grifoni, o saranno state volpi, o cinghiali? Strana questa poca attenzione, specialmente in un posto tanto frequentato dai turisti!
Per vedere qualche animale da vicino, dobbiamo tornare a Nevache. Qua e là, tra i giardini, ci sono delle reti tirate e, al pascolo, piccoli gruppi di animali. Un paio di pecore, tre o quattro capre. Lungo la valle ci sono prati sfalciati, prati di erba medica, ma non c’è la cura che troviamo altrove. Probabilmente sono pochi gli animali che restano in valle: i grossi greggi salgono ad inizio estate dalla pianura, ridiscendono in autunno, tutto sui camion, e il territorio non ha quell’aspetto di quando ogni angolo è utilizzato per il fieno o per il pascolo.
Nevache comunque merita una visita, anche se non cercate le pecore! Lungo la valle, potete scegliere dove parcheggiare l’auto (gratuitamente) e risalire la valle a piedi seguendo i sentieri, oppure (per pochi euro) prendere la navetta che vi porta fino a Laval, dove l’asfalto finisce. Un servizio efficiente ed economico, che evita l’intasamento del traffico lungo la stretta strada che risale la valle.
